In questo preciso momento, Parigi vibra al ritmo degli scambi sulla terra battuta. Roland-Garros, l'unico torneo del Grande Slam su questa superficie esigente, è molto più di una semplice competizione. È un luogo carico di storia, leggende e aneddoti affascinanti che continuano a essere scritti sotto i nostri occhi. Preparatevi a immergervi nell'epopea di questo torneo mitico, dalle sue modeste origini al suo status di appuntamento mondiale.
Le Radici del Torneo: Dai Campionati di Francia al Mito
Molto prima di essere il gigante che conosciamo, Roland-Garros iniziò in una forma molto più intima. La storia inizia nel 1891 con i "Campionati di Francia di tennis", allora riservati ai membri dei club francesi. Le partite si svolgevano su diverse superfici, in particolare erba o sabbia ricoperta di polvere di mattone (l'antenata della terra battuta). Era un evento locale, lontano dalla fervore internazionale attuale. Il torneo aprì le sue porte ai giocatori stranieri solo molto gradualmente, e ufficialmente nel 1925, segnando l'inizio della sua ascesa internazionale.
Successivamente, nel 1927, la squadra francese di tennis, composta da René Lacoste, Henri Cochet, Jean Borotra e Jacques Brugnon (i famosi "Quattro Moschettieri") vinse la Coppa Davis negli Stati Uniti. Per difendere il loro titolo l'anno successivo (1928) sul suolo francese, era necessario uno stadio adeguato. Fu così che la Federazione Francese di Tennis acquisì un terreno vicino a Porte d'Auteuil. Nacque ufficialmente lo stadio "Roland-Garros".
L'Ascesa e l'Era Open: Verso la Leggenda Mondiale
Con il suo nuovo stadio e un'aura crescente, Roland-Garros si è affermato sulla scena internazionale. Già nel 1968, l'Era Open permise ai giocatori professionisti di partecipare, aumentando il livello e l'attrattiva mediatica del torneo. Divenne così un appuntamento imperdibile per le star mondiali del tennis. Nel corso dei decenni, il complesso ha subito numerose modernizzazioni, con campi iconici come il Philippe Chatrier (ora dotato di un tetto retrattile), il Suzanne Lenglen e il magnifico Simonne Mathieu, offrendo un'esperienza arricchita a giocatori e spettatori.
Gli Aneddoti della Terra Battuta
Roland-Garros è unico, e la sua storia è costellata di fatti sorprendenti e momenti memorabili. Ecco una piccola selezione di 5 aneddoti che forse non conoscevate!
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Perché la Terra Battuta? La superficie emblematica di Roland-Garros non è terra pura, ma uno strato di mattone pilato rosso posato su una base di calcare e clinker. Questa superficie unica rallenta la palla e le conferisce un rimbalzo più alto, favorendo lunghi scambi, effetti e scivolate spettacolari (lo spettacolo prima di tutto!).
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L'Omaggio all'Aviatore: Roland Garros, l'uomo, era un eroico aviatore della Prima Guerra Mondiale, celebre per essere stato il primo ad attraversare il Mediterraneo in aereo nel 1913. Non ha mai giocato a tennis, ma il suo nome è per sempre legato a questo torneo grazie a un accordo stipulato al momento dell'acquisto del terreno.
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Le Palle da Match "Cantate": Una delle tradizioni uniche di Roland-Garros è l'atmosfera spesso elettrica, in particolare quando il pubblico intona la celebre canzone "La Balle de Match" di Jean-Jacques Goldman (non ufficialmente ma accade molto spesso).
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La Musica d'Ingresso dei Giocatori: Sapevate che la musica che accompagna l'ingresso dei giocatori sul campo centrale è una composizione originale intitolata "The Sound of Roland Garros"? È stata creata appositamente per il torneo e contribuisce alla sua identità sonora.
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L'Unico Grande Slam Europeo: Roland-Garros è l'unico dei quattro tornei del Grande Slam a svolgersi sul continente europeo, rafforzando la sua identità e il suo patrimonio francese.
Conclusione:
Dai suoi modesti inizi al suo status di leggendario Grande Slam, la storia di Roland-Garros è una saga ricca di colpi di scena. Simbolo della terra battuta e dell'eleganza francese, questo torneo continua a scrivere la sua leggenda ogni anno, offrendo momenti di tennis indimenticabili e celebrando un patrimonio unico nel mondo dello sport.
Crediti fotografici: Corinne Dubreuil / FFT
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